Sul pianetaSOMA c’è sempre un tempo dedicato alla creazione artistica.
A volte è visibile, altre invisibile.
In questo momento sto lavorando a UAHoasi itineranti, un nuovo progetto in spazi formali e informali che nasce dal desiderio di entrare sempre più in contatto con l’ambiente antropico e naturale in un continuum tra dentro e fuori, in un dialogo immaginifico e incarnato. Come umani siamo parte di questo ecosistema e possiamo comunicare, sempre e ancora di più, possiamo fare poesia.
Performer: Margherita Tassi Regia e Coach: Giuseppe Asaro Drammaturgia: Margherita Tassi e Giuseppe Asaro Testi e voce: Margherita Tassi Gonna Bianca: Erika Ferrazzini e Ottavia Castellotti Disegno Luci: Matteo Fantuzzi Trucco: Victorijia Iljina Supporto: Aida Laterza, Sara Guerrini Coach Transpersonale: Elisenda Kirchmayr
E’ una creazione di MIRARI di Margherita Tassi, con il sostegno di TEATRO DEL GATTO
Dedicato alla mia maestra Cinzia Delorenzi e ai miei compagni della formazione Rhizoma, le pratiche dell’ascolto.
HYBRID le sirene parlano a me è un atto perfomativo che utilizza materiale dall’esperienza di vita personale. E’ una crezione necessaria per la mia anima che porta in scena materiale perfomativo autentico ricercato in tanti anni di vita e di studio. Da un evento tragico d’amore alla sua sanazione attraverso il corpo, le pratiche somatiche e la danza.
E’ un atto intimo che ha l’urgenza di essere condiviso con un pubblico.
HYBRID, in questi anni, ha significato principalmente ascolto.
E’ una guarigione. Una metamorfosi costante che viaggia tra gli elementi naturali, l’animale, il vegetale, l’umano.
Continui passaggi e rinascite costanti. A volte interrotti da interferenze del mondo reale.
Ho sentito voci. Ho seguito illuminazioni sensibili. E ho incontro l’acqua. Un innamoramento, una scoperta sconcertante: la mia origine è lì. Gli appartengo e mi appartiene.
La composizione del mare è simile quella dell’umano. Siamo fatti della stessa sostanza. Per davvero. E così molti altri esseri. E in ogni corpo ci sono tutte le memorie.
Si sentono voci. Le ho ascoltate. Ho capito: sono le sirene.
Che di anno in anno sono giunte a domandare dove andare, cosa conoscere, se immergersi o no, fino alla loro apparizione e alle rivelazioni.
“Figure dalla potente forza di attrazione, le sirene incarnano per Blanchot un canto che, per sua stessa natura, attira verso un luogo chiunque le ascolti. Con la promessa, mai menzognera, di una, impossibile, pienezza a venire. Ciò che conta è lo spazio del desiderio, d’attesa, ma anche d’avventura, scoperta e metamorfosi , che è la promessa stessa ad aprire. […] Porta lontano da dove si è. Le sirene come paradossali potenze dello straniamento da sè e dal mondo. Non sono da considerare figure ingannatrici. Piuttosto voci dal profondo.” da A.Grieco “Atlante delle sirene“
Mentre si cresce e si incontrano le loro voci, inabissandosi nelle esperienze a cui chiamano, scopro che come umana, sono abitata da altro, di essere altro.
“Con loro entra in gioco l’esperienza sensibile e sensuale di una realtà dell’immaginario, insieme al desiderio stesso, alla tentazione di questa realtà irreale.”
La sirena dissolve i confini, ne fluidi, ne aerei, ne solidi. E’ l’essere ibrido per eccellenza.
Tutto e tutti siamo esseri ibridi, siamo fatti della stessa sostanza. Ontogeneticamente, filogeneticamente, biologicamente. Ci definiamo per generi e forme ma in ognuno di noi ci sono anche tutti gli altri e tutto il resto.
“Quel che accade in alto, accade più tardi in basso. La Terra, con un po’ di ritardo, ripete il cielo…come la forma di un protozoo ripete quella di una Galassia”
Chiunque tu sia e chiunque io sia, ci apparteniamo, siamo ibridi, siamo fatti della stessa sostanza. E possiamo (lasciarci) amare. Incondizionatamente.
HYBRID è nato e cresciuto grazie al sostegno di molte persone amiche e della mia iperfamiglia: Andrea Crotti, Carla Agostoni, Lilia Carrara, Stefano Rota Graziosi & Michela Della Morte, Michela Tassi e Massimo DeSipio, Silvia Ferrari, Giuseppina Cambareri, Alessandra Travaglini, Maura Mattoni…Antoine.
CHIAMAMI o scrivimi, sarò felice di organizzare con te!
HYBRID ha una storia lunga ed è intrisa di vita personale e di passaggi esistenziali. E’ una creazione necessaria per la mia anima. Da un evento d’amore tragico, alla possibilità di guarigione e un forte desiderio di trasmettere il vissuto.
Le ultime esperienze di studio e di ricerca mi hanno portato al desiderio e alla volontà di tornare in scena dopo gli anni giovanili e gli anni dedicati alla pedagogia.
Nella mia ricerca ho scoperto una delle mie verità: solo attraversando il corpo è possibile conoscere, guarire e fare poesia.
E così, lentamente, è nato HYBRID, un atto performativo che utilizza materiali dell’esperienza di vita personale. E’ uno spettacolo costruito nel tempo senza l’ansia produttiva.
Colloco l’inizio al momento della prima illuminazione (o la voce di una sirena) ricevuta in Africa nel 2013 e che porta fino ad oggi. Al desiderio di raccontare e di fare poesia. HYBRID in questi anni, infatti ha significato principalmente ascolto: portare alla luce materiali di ricerca autentici che appartengano intimamente a ciò che la creazione vuole rendere manifesto.
Finora ha attraversato queste tappe.
PRIMA TAPPA
HYBRID, vuole dire che chiunque tu sia e chiunque io sia possiamo amarci.
E’ così che ho incontrato un pinguino di peluche che ho amato, come per una nonna africana che ho conosciuto è stato possibile amare un albero, perché così non se ne sarebbe mai andato. E con lui ho iniziato a danzare. Un duetto. Oggi una parte di questo di lavoro primordiale è stato elaborato per la creazione edulcorata in scena. Il pinguino è un essere ibrido, è un uccello ma nuota.
SECONDA TAPPA
HYBRID, nasce per raccontare di come un cuore infranto, frantumato, un cuore in mille pezzi si possa sanare con l’oro, un cuore raku. Come la tecnica kintsugi di riparazione con la polvere d’oro delle ceramiche giapponese. I pezzi rotti possono prendere nuova vita. Le cicatrici diventano preziose, i fallimenti si accettano, ci fanno cambiare di noi stessi. Le nostre vite e le nostre esperienze possono essere riconosciuti senza vergogna. Questo passaggio fondamentale per la prosecuzione del progetto è arrivato durante un ritiro estivo nel 2019 in un villaggio in Svizzera. E’ stato qui che ho presentato la prima parte di lavoro a Giuseppe Asaro, incontrato poco prima. Dopo quel giorno di lavoro, pieno di frustrazione, venne fuori tutto il mio dolore per gli amori passati e il mio cuore rotto. E’ stata una svolta importate che ha permesso un’apertura alla ricerca. Quello stesso giorno, per reggere a questo dolore, insieme alla mia coach (Elisenda Kirchmayr) sono riuscita a trovare la via d’uscita: la sanazione con l’oro.
TERZA TAPPA
HYBRID, arriva dall’esperienza somatica al mare (Rhizoma, Cinzia Delorenzi) dove ho scoperto uno dei messaggi più importanti per me e per questo spettacolo: lasciarmi amare. Se non do agli altri il permesso di amarmi non potrò essere amata.
Il mare: sapere che siamo fatti della stessa sostanza. Mi ha commosso. E sapere che c’è un io e un tu che sono fatti della stessa sostanza, mi commuove. Un io qualunque e un tu qualunque, siamo fatti della stessa sostanza. Ci apparteniamo.
E così ho montato nuovi materiali di ricerca di movimento e di testo.
QUARTA TAPPA
HYBRID, ha avuto uno step importante a dicembre, a Malta, alla ricerca di nuovi elementi, insieme ad Andrea Grancini, Elisenda Kirchmayr e Laura Kuukkanen. Attraverso le pratiche somatiche e l’utilizzo della maschera neutra di Lecoq (il viaggio dell’eroe) è arrivata una nuova visione. La sirena, i cui significati antichi rispecchiano molte delle visioni iniziali che ho avuto in principio anni fa. Le sirene (prima di OMERO)si dice che si possano vedere solo si rado, non per modestia, ma per paura, perché “si dice che conoscano alla perfezione il cuore delle persone e che si lasciano vedere solo quando sanno con certezza che si trovano di fronte ad una persona con un cuore sincero”.
E proprio grazie a questa immagine è arrivato alla luce il cuore dello spettacolo, una profonda verità: siamo esseri ibridi. Ontogeneticamente, filogeneticamente, biologicamente. Ci definiamo per generi e forme ma in ognuno di noi ci sono anche tutti gli altri e tutto il resto. Chiunque tu sia e chiunque io sia, ci apparteniamo, siamo fatti della stessa sostanza. E possiamo (lasciarci) amare.
QUINTA TAPPA
Nel 2019 è iniziata la collaborazione con Giuseppe Asaro, regista e coach, per la formalizzazione dei materiali di rcerca. Altri ne sono nati e molti sono stati approfonditi.
SESTA TAPPA
Il periodo COVID mi ha profondamente messo in crisi, forse avrei voluto smettere tutto il progetto. Poi sono arrivata alla consapevolezza che consapevolezza di aver completato il materiale di ricerca, di voler arrivare alla sua messa in forma e al suo parto.
SETTIMA TAPPA
E così si è finalmente attualizzata la collaborazione con Giuseppe Asaro con cui concluderò il lavoro che sarà presentato tra fine agosto e settembre 2020 nella formula della prova aperta.
IL FUTURO
Attualmente si sono ipotizzati altri due capitoli di HYBRID. Sono previsti un lavoro di ricerca fotografica e un lavoro di ricerca video. Nei prossimi mesi saranno attualizzate le collaborazioni e i nuovi progetti artistici.
CHIAMAMI o scrivimi, sarò felice di organizzare con te!
Sono Margherita, ricerco nel e con il corpo e, a partire dal cuore, desidero mettere a disposizione ciò, che da anni, mi nutre nel profondo.
Gli studi, le pratiche e le passioni hanno creato una fitta rete di conoscenze dal/per/e conil corpo: vie infinite, molteplici e in continua evoluzione. Nel tempo, le strade tracciate, hanno formato un mondo che amo condividere: il pianetaSOMA, uno spazio nato per offrire ascolto, attenzione, dialogo e sensibilità ai corpi che abitiamo.
Clicca qui se vuoi scoprire i SAPERI che mi accompagnano.
Sono diplomata (e in continua formazione) presso Rhizoma/le pratiche dell’ascolto. Scuola di formazione in Educazione del movimento somatico a orientamento eco-somatico e artistico condotta da Cinzia Delorenzi.
Nel 2024, dopo due anni di studio intensi mi sono diplomata in
con studi in tronco comune in Ticino (Svizzera). In attesa del riconoscimento RME e ASCA.
Nel 2024, ho aperto la FLORIDA uno spazio creato per artisti e umani in ricerca.
Sono teatrante, performer e educatrice specializzata nel campo della disabilità e nella realizzazione di progetti pedagogico-artistici in contesti di fragilità e/o comunitari.
BREVE EXCURSUS FINO A QUI
Ricerco nel e con il corpo: danza, pratiche somatiche, teatro, creazione, contemplazione e ascolto, cammini, scrittura, yoga, parkour, immersioni in natura.
Dal 2022 ho racchiuso saperi e passioni in un’unico luogo: il pianeta SOMA! Su questo pianeta è possibile attraversare le sconfinate vie del nostro corpo attraverso l’embodiment, la somatica, l’ecosomatica, la danza e il teatro. Tutto è disponibile sia in atelier di gruppo in sala e in natura che in sessioni individuali di embodiment, in studio e in natura. Dal 2024 pratico massaggio classico e ascolto somatico.
Sono nata a San Pellegrino Terme (BG-ITALIA), il paese famoso per l’acqua. Forse è per questo che sono così legata a questo elemento.
La mia ricerca inizia a quattordici anni quando scopro di avere un problema alle ginocchia che mi costringe a non poter praticare alcuna attività fisica fino ai sedici anni, quando incontrerò il teatro fisico durante il liceo.
In quel momento scoprii di potermi muovere senza traumi e da allora il movimento è diventato un motore di ricerca personale per scoprirmi ed evolvermi.
Sono completamente affascinata dalla capacità degli umani di fare poesia.
A diciotto anni ho fondato il mio primo gruppo teatrale giovanile autonomo.
Ho proseguito poi la mia esperienza con Compagnia Brincadera dove ho partecipo alle diverse attività: spettacoli, performance, formazioni, gestione sala, organizzazione.
Sono laureata in Scienze dell’educazione e ho lavorato per molti anni presso la Cooperativa Sociale Il Segno, dove ho creato il primo spettacolo integrato “Buonanotte, Orso Bianco”.
Mi sono specializzata in pratiche performative in contesti di fragilità e ho creato, insieme a Mirco Nacoti, per l’Associazione Sguazzi Onlus e il Festival In Necessità Virtù, il progetto Anch’io Teatro, attivo in Italia e in Svizzera.
E’ un progetto di laboratori teatrali ad alto impatto inclusivo e sociale che esplora e scardina i paradigmi nella disabilità e della normalità per creare un approccio sensibile all’altro attraverso la creazione collettiva.
Nel 2019 ha partecipato al festival Orme, insieme a Metta Diomedes, con il laboratorio Facile a rompersi, svoltosi con LACedu.
A trent’anni decido di esplorare maggiormente il mio corpo.
Mi approccio al Parkour con l’associazione ParkourWave, dove scopre le infinite potenzialità del corpo in relazione all’ambiente naturale e antropico.
A ottobre 2020 mi sono diplomata presso Rhizoma/le pratiche dell’ascolto. Scuola di formazione in Educazione del movimento somatico a orientamento ecosomatico e artistico, condotta da Cinzia Delorenzi.
In questa formazione, che è stata rivelatrice, ho studiato movimento somatico, elementi di Danza Sensibile ®, elementi di embriologia, ascolto con le mani, tocco, creazione, accompagnamento nel movimento, elementi della trasmissione, ecosomatica, creazione e ho fatto ritiri intensivi in natura (foresta, mare, deserto).
Queste ultime esperienze di studio e ricerca (somatica, ecosomatica, parkour) mi hanno portato al desiderio e alla volontà di tornare in scena dopo gli anni giovanili e gli anni dedicati alla pedagogia.
In questi ultimi anni di studio e ricerca ho scoperto una delle mie verità: solo attraversando il corpo è possibile conoscere, guarire e fare poesia.
Dal 2018 mi sono trasferita in Svizzera e ho aperto MIRARIguardare al mondo con corpo di meraviglia(Bellinzona –CH-) per poter operare nel campo della formazione e della performance.
Con questo trasferimento è iniziata una fase di ricerca interna attraverso le pratiche somatiche ancora più intensa che mi ha portato a sperimentare ancora di più e a connettermi con altre realtà Svizzere e europee.
Dal 2019 stiamo elaborando un progetto internazionale CO-CREATION concepito per lo sviluppo personale e del gruppo e per la creazione di materiale performativo autentico.
Hybridè una performance di danza contemporanea. Uno spettacolo che nasce dalla mia anima, che ha il desiderio di convidere con il pubblico un’esperienza autobiografica di sette anni sottoforma di archetipi e di rituale.
Sono un essere danzante.
E questo spettacolo vuole condividere la gioia del movimento frutto in una ricerca autentica e sensibile. E’ una guarigione. Una sanazione attraversata dallo studio e dalla ricerca somatica.
Dal 2022 ho racchiuso tutte le pratiche e le mie passioni sul pianeta SOMA.
Sento forte il desiderio di offrire a partire dal cuore le pratiche e i saperi di questi anni di studio sul corpo. Il pianeta SOMA racchiude per me tante delle discipline e delle pratiche incontrate. Clicca qui sotto per scoprire un po’ di più!
Infine nel 2024 sono approdata alla pratica terapeutica e ho concluso gli studi in tronco comune e massaggio classico in Svizzera.
Anch’io teatro è un progetto culturale, teatrale, artistico e
sociale, nato nel 2014 e cresciuto all’interno del Festival INV fino ad arrivare a
Le Nuvole, area artistica e
culturale dell’Associazione Sguazzi
Onlus (Bergamo, IT). Il progetto propone laboratori teatrali presso enti,
scuole, associazioni, comuni che abbiano l’intenzione di avviare pratiche
inclusive nei territori di appartenenza.
Anch’io
Teatro desidera sostenere e promuovere quanto dichiarato nella
Dichiarazione dei Diritti Universali dell’Uomo all’art.27; 1: “Ogni individuo
ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di
godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico ed ai suoi
benefici.”
La eterogeneità dei vissuti e
delle biografie dei partecipanti che aderiscono ai gruppi-laboratorio di Anch’Io
Teatro rappresenta la specificità e la straordinarietà del progetto: crediamo nella ricchezza di una proposta
culturale aperta a tutti che possa far nascere idee creative, poesia e
bellezza.
Il
progetto si articola principalmente in tre ambiti di ricerca:
Pedagogico: si ricerca un modo di fare pedagogia teatrale che
possa rendere l’arte performativa fruibile a tutti e in un clima di creazione
collettiva.
Artistico: si sviluppa l’idea di fare una cosa bella ed esserne
protagonisti; la creazione nasce proprio dall’incontro con l’altro e dalla
realizzazione di azioni sceniche comuni, nuove ed originali.
Socio-culturale-politico: si ambisce all’intreccio di alti livelli sociali, dalla vita personale a quella politica. Anch’Io Teatro cerca di coniugare il coinvolgimento individuale, familiare, associativo, istituzionale e del privato sociale, sempre sempre il massimo livello di condivisione. E lo fa attraverso il lab teatrale, con la potenza incommensurabile dell’immaginazione.
Il progetto ha all’attivo quattro laboratori in Italia (Bergamo) e in Svizzera (Bellinzona).
Destinatari: dai 7+, la proposta è calibrata sulla base del gruppo richiedente.