ECOSOMATICA

Sul pianeta SOMA si pratica il movimento somatico a indirizzo ecosomatico. E’ l’esplorazione del nostro corpo-organismo  attraverso il vivente.

ingrandisci: Nytke Festival/foto di Rafael Mielczarek

La definizione è in via di evoluzione, molti la stanno attraversando e abitando. Questa arriva dalla mia esperienza in Rhizoma/le pratiche dell’ascolto. Scuola di formazione in Educazione del movimento somatico a orientamento eco-somatico e artistico condotta da Cinzia Delorenzi.

Il nostro corpo è, ad un livello filogenetico e ontogenetico, un grande IBRIDO, è portare di memorie fin dall’origine, un sedimentarsi di strati evolutivi e caratteristiche degli elementi.

Il nostro corpo è un ecosistema, è un olobionte, ovvero un organismo caratterizzato dalla convivenza simbiotica di più agenti biologici che non condividono lo stesso DNA. Nel nostro caso, umano, convivono cellule, batteri, virus, archea. Siamo un ecosistema e siamo completamente esseri ibridi, portatori di memorie. Siamo ospiti e ospitati.

Siamo esseri ibridi. Ontogeneticamente, filogeneticamente, biologicamente. Ci definiamo per generi e forme ma in ognuno di noi ci sono anche tutti gli altri e tutto il resto. Chiunque tu sia e chiunque io sia, ci apparteniamo, siamo fatti della stessa sostanza. 

Sentire che come umani siamo ecosistemi e che facciamo parte di un grande ecosistema, come un albero, un fungo, una formica…apre all’altro da me. Ad accogliere il diverso da me e ad ascoltare ciò che deve manifestare nella sua comunicazione. Non si tratta più solo di conscio o inconscio ma di lasciarsi entrare nella fitta di rete di informazioni e di non sapere, che stanno con, dentro e fuori del me ascoltante. Il sentire è una possibile forma del conoscere. Se sento, è vero, laddove il sentire è frutto di una profonda relazione con sè e l’altro da sè.  Siamo parte di questa creazione, come mammiferi,  portatrici di memorie e di vite: come me, anche tutti gli altri esseri. Siamo esseri ibridi.

ATELIER DI GRUPPO in natura

INCONTRI INDIVIDUALI in natura

La natura mi concede la possibilità della metafora. Di sentirmi creatura di questo ecosistema, come un albero, un granello, un fungo. Sento il lusso di esprimere lo spazio della poesia con il movimento, con un passo avanti l’altro e la contemplazione. Ho il desiderio (e il compito) di condividere con altri esseri umani questo percorso.

Nytke Festival/foto di Rafael Mielczarek

Le pratiche somatiche a indirizzo eco somatico agevolano una riconnessione profonda con il nostro sé e l’ambiente che ci circonda. Siamo parte di questo ecosistema. I confini tra interno e esterno diventano più indefiniti.

Entrare in contatto con gli elementi la terra, gli alberi, l’acqua, l’aria, le stelle e il cosmo riabilità le nostre capacità umane di sentire e di esplorare. Di affidarsi all’intuizione, di incarnarla e di renderla talvolta parola, gesto, silenzio.

Il soma, attraverso la sensazione, può essere esplorato da un punto di vista ontogenetico e filogenetico attraverso l’embodiment, l’ascolto e le pratiche somatiche.

Esplorarsi come esseri viventi e il vivente intorno a sè. La mia filosofa preferita M.Zambrano dice:

“bisogna pensarsi natali oltre che mortali”

Relazionarsi in questa dimensione apre un campo di sapere, conoscenza e sensibilità molto ampio.

ATELIER DI GRUPPO in natura

INCONTRI INDIVIDUALI in natura

PAROLE IN CAMMINO in natura

L’interno organismo “pensa”

I nuovi sviluppi della PNEI (Psico-Neuro-Immuno-Endocrinologia) hanno evidenziato che i neuro peptidi (e i loro recettori) , considerate “molecole psichiche”[1], e i loro recettori sono stati rinvenuti  in ogni parte del corpo e non solo nel sistema nervoso: questo significa che l’interno organismo “pensa” che ogni parte  cellula o parte del corpo “sente” ed elabora le informazioni psicofisiche e le trasmette ad ogni altro distretto del corpo attraverso una fittissima rete di comunicazioni[2]. “Sentire” questo in relazione agli elementi naturali, sentirisi parte di questo ecosistema come viventi, dischiude il nostro “essere umani”.

Mi piace molto condividere. Quando sono in natura con altri umani e alleniamo questo sentire, mi sento al mio posto nel mondo. Ti invito a venire a sperimentare queste pratiche!

Foto di Rafael Mielczarek per Nytke Festival

ATELIER DI GRUPPO in natura

INCONTRI INDIVIDUALI in natura

CHIAMAMI o scrivimi, sarò felice di organizzare con te!

margherita.tassi@gmail.com

+41 767028682


[1] Nota: i neuro peptidi trasmettono informazioni ormonali e metaboliche, emozioni e segnali psicofisici veicolando ogni stato emotivo (amore, paura, piacere, dolore,ansia e ira) e le sue complesse sfumature chiamate sentimenti.

[2] S. Manera, Cervello intestino. Un legame indissolubile, MacroEdizioni, 2021

ATELIER DI GRUPPO in sala studio

ESPLORAZIONI SOMATICHE IN MOVIMENTO in sala studio

Incontri esperienziali di gruppo, Ogni mese sarà esplorato un tema diverso.

Esplorazioni somatiche in movimento desidera esplorare la poesia autentica del corpo. Unica per ognuno di noi. Libertà per sé, per esplorarsi con sincerità.

Attraverso le pratiche somatiche, l’ascolto, il tocco e l’improvvisazione, esploreremo l’ origine del movimento. Del proprio movimento. Del corpo che vive nella propria vibrazione. Dal piccolo, per sè, a grande, con lo spazio, gli elementi, gli altri. Nella semplicità di ciò che siamo (non è richiesta nessuna abilità). Nel desiderio di “abitare” i corpi.

Saremo un piccolo gruppo per mantenere intimità e lasciare che la poesia possa affiorare, con un accompagnamento gentile e personalizzato.

E’ rivolto a ragazz* e adulti. Aperto e accogliente verso tutte le diversità e unicità che il nostro corpo esprime.

Foto di Sara Guerrini

A BREVISSIMO LE DATE NEL MALCANTONE, GANDRIA E BELLINZONA

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SOMATICA

LA SOMATICA: un campo di studi

Nytke Festival/foto di Rafael Mielczarek

Cosa è la somatica?

La somatica definisce un campo di studio del corpo attraverso la prospettiva dell’esperienza personale in cui il soma (corpo) è soggetto e non più oggetto.

B. B. Cohen lo definisce così: “Quando il corpo fa esperienza di sé dall’interno, non sono separati ma percepiti come un tutto unico. [1]

La somatica mi accompagna da anni, ho studiato con Cinzia Delorenzi presso la scuola triennale Rhizoma. Le pratiche dell’ascolto. Scuola di formazione in educazione del movimento somatico a indirizzo ecosmatico e artistico. Ho studiato movimento somatico, movimento somatico in contesti naturali, elementi di danza e di creazione, il tocco, anatomia esperienziale, accompagnamento del movimento con le mani, elementi di ascolto. Ho praticato per anni il teatro e nel tempo ho creato una mia propria poetica del movimento e dell’arte perfomativa. Ho lavorato moltissimo in contesti di fragilità che mi hanno fatto scoprire e andare sempre più a fondo dell’umanità dei corpi che abitiamo. Qui trovi una mia breve bio.

Sul pianeta SOMA le vie sono infinite, sconfinate e mutevoli.

Ora ho il desiderio profondo di condividere con altri esseri i miei saperi e le mie passioni e offro sia servizi individuali che atelier di gruppo.

Si percorrono strade, Vicoli, Sentieri, Viali, Calle e autostrade intergalattiche. A volte si è soli, a volte si incontrano compagni di viaggio. A volte si va a piedi, altre si utilizzano mezzi di trasporto e navicelle spaziali. Si incrocia il conosciuto, l’invisibile e a volte anche alieni e sirene.

Sul pianetaSOMA, andiamo errando nelle diverse discipline somatiche, nel movimento e nell’espressione poetica. La pratica fondamentale è l’EMBODIMENT, essere corpo. Percorre, gioire, danzare il proprio corpo.

Vieni a provare! Sarò felice di incontrarti e di condividere con te!

INCONTRI INDIVIDUALI IN NATURA

INCONTRI INDIVIDUALI IN SALA

ATELIER DI GRUPPO IN NATURA

ATELIER DI GRUPPO IN SALA

CHIAMAMI o scrivimi, sarò felice di organizzare con te!

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[1] B.B. Cohen, Sensazione, Emozione, Azione. Anatomia esperienziale nel Body Mind Centering, Somatica Edizioni, 2008 Ed. italiana a cura di Gloria Desideri e Piera Teatini

inASCOLTO incontri individuali in NATURA

Sul pianetaSOMA è possibile riservare delle sessioni individuali in natura.

inASCOLTO #tocco #ascolto #movimento

Siamo umani. Siamo esseri ibridi. Siamo parte di questo ecosistema.

inASCOLTO è un incontro individuale in siti naturali: uno spazio di esplorazione che ti accoglie e nel quale scoprire la profonda relazione con il vivente che è in te e di cui siamo parte.

Foto di Rafael Mielczareck per Nytke Festival

In Natura si risvegliano le nostre capacità di sentire e di affidarci all’intuizione per poterle incarnare e renderle movimento, parola, creazione.

La sessione è esperienziale e sarai invitato/a all’esplorazione, all’ascolto del tuo corpo, al contatto con gli elementi naturali.

La pratica è per tutti/e.

Se hai desiderio profondo di rilassamento e di riconnessione. Se hai bisogno di stare un po’ con te. Se vuoi trattare un argomento a te caro: la natura ti sosterrà alla ricerca profonda del significato di ciò che stai cercando per aprire l’intuizione e l’ascolto affinché ti sia possibile raggiungere una nuova consapevolezza.

ACCOMPAGNAMENTO: sarai accompagnato/a con le pratiche di eco-somatica, il movimento, l’ascolto, la contemplazione, l’embodiment, le parole.

Foto di Sara Guerrini. Opera d’arte NIDO di Mya Lurgo

“mi farò conchiglia per testimoniare memoria e restituire l’eco della tua storia”

CHIAMAMI o scrivimi, sarò felice di organizzare con e per te! 0767028682

Cosa è l’ecosomatica?

E’ l’esplorazione del nostro corpo-organismo  attraverso il vivente.

*La definizione precisa è in via di evoluzione e sta prendendo significato grazie a coloro che la stanno abitando.

Entrare in contatto con gli elementi la terra, gli alberi, l’acqua, l’aria, le stelle e il cosmo rinforza le nostre capacità umane di sentire e di esplorare. Di affidarsi all’intuizione, di incarnarla e di renderle parola.

foto di Rafael Mielczareck per Nytke Festival

Il sentire, infatti a livello dello sviluppo embrionale è la prima cosa che accade. Nel grembo è la sensazione che muove, come primaria percezione. La funzione è prima della struttura: ovvero il cuore (struttura) arriva successivamente al sangue e al pulsare (funzione).

Ph di Rafael Mielczarek

Con le pratiche di eco somatica il cervello si riposa per lasciare spazio a tutto il resto del sensibile, per lasciare che il corpo faccia. E’ possibile accedere a un altro tipo di presenza che lascia lo spazio e il tempo alla creazione.

Il soma viene esplorato da un punto di vista ontogenetico e filogenetico attraverso l’ascolto e le pratiche somatiche.

Le pratiche somatiche in natura agevolano una riconnessione profonda con il nostro sé e l’ambiente che ci circonda. Siamo parte di questo ecosistema. I confini tra interno e esterno diventano più indefiniti.

Praticheremo insieme movimento, ascolto, contemplazione, passi.

Esploreremo  il nostro corpo-organismo in relazione all’ambiente che ci circonda da un punto di vista ontogenetico e filogenetico attraverso l’ascolto e le pratiche somatiche in natura.

Potrai ritrovare una riconnessione profonda e intuitiva con te stesso, con la tua creatività.

Foto di Rafael Mielczarek

Il nostro corpo è un ecosistema, è un olobionte, ovvero un organismo caratterizzato dalla convivenza simbiotica di più organismi. Nel nostro caso, umano, convivono cellule, batteri, virus, archea. Siamo un ecosistema e siamo completamente esseri ibridi, portatori di memorie. Come ci relazioniamo con l’esterno e l’interno partendo da questo concetto? Come può arricchirsi la nostra umanità e/o la nostra creazione e relazione se siamo ecosistema? Come si parlano i due ecosistemi?

Foto di Rafael Mielczarek

Queste esplorazioni sono indirizzate a diverse tematiche a seconda di ciò che il partecipare desidera affrontare con queste pratiche.

PER CHI?

TUTTI: se hai desiderio profondo di rilassamento e di riconnessione con te. Se hai bisogno di stare un po’ con te. Se vuoi  trattare un argomento a te caro attraverso le pratiche somatiche in natura. Sarai accompagnato alla ricerca profonda del significato di ciò che stai cercando per aprire l’intuizione e l’ascolto affinché ti sia possibile raggiungere una nuova consapevolezza.

COPPIE: se desideri avere un momento speciale di ascolto da condividere con il tuo partner, questa pratica potrebbe aiutarvi e/o amplificare la vostra connessione.

E’ previsto un colloquio telefonico prima della pratica per indirizzare al meglio la scelta del luogo in cui praticare.

PER ARTISTI DELLO SPETTACOLO: è possibile riservare dei momenti individualizzati per ampliare la tua ricerca. Mi piacerebbe sostenerti per arricchire la tua ricerca. Da un po’ di tempo ho affinato l’EMBODIMENT, l’ECOSOMATICA con altre tecniche. Sarò felice di offrirti testimonianza, consapevolizzare gli strati della ricerca e aiutarti a manifestare.

Foto di Rafael Mielczarek

In base al colloquio è possibile prevedere il sito naturale più indicato.

Foto di Rafael MIelczareck per Nytke Festival

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margherita.tassi@gmail.com

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inASCOLTO incontri individuali in STUDIO

Sul pianetaSOMA è possibile riservare incontri individuali in sala studio.

inASCOLTO #tocco #ascolto #movimento

Il corpo parla. Il corpo è intelligente. Il corpo sente.

inASCOLTO è un incontro individuale in studio: uno spazio accogliente e su misura nel quale puoi ascoltarti, lasciar andare, esplorare, tornare al sentire, trovare vie di espressione.

La sessione è esperienziale e sarai invitato/a alla ricerca e all’ascolto del tuo corpo, nel tuo sentire. Con quello che c’è, nella tua presenza.

La pratica è aperta a tutti/e.

Per ritrovare benessere, per tornare ad affidarti al sentire, guardare un desiderio, una metafora che ti è cara, una parola, un processo creativo, una scelta da prendere, una tematica difficile, una riscoperta morbida del movimento.

Le pratiche somatiche facilitano un ascolto profondo verso di sé e e il sentire.

“mi farò conchiglia per restituire memoria e restituire l’eco della tua storia”

ACCOMPAGNAMENTO:Sarai accompagnato/a con l’ascolto, il tocco, l’embodiment, le parole, il movimento, la metafora.

CHIAMAMI O SCRIVIMI, sarò felice di organizzare con te! 0767028682

Con le pratiche somatiche e in particolare l’EMBODIMENT (qui per approfondire)  è possibile esplorare diverse aree: un processo artistico, un desiderio verso di sé, una parola, una tematica difficile, una scelta da prendere, una riscoperta morbida del movimento,  una metafora che mi è cara.

EMBODIMENT viene spesso tradotto come incorporazione.

Io utilizzo le parole ESSERE CORPO per declinare il lavoro di ascolto profondo verso il proprio essere soma, i suoi messaggi e la sua possibilità di espressione attraverso il movimento.

EMBODIMENT= essere corpo

Per incontrare anche l’alieno che vive in me.  L’intelligenza, come sostiene la neuro scienziata americana Candace Pert, << non è situata solo nel cervello, ma in cellule distribuite in tutto il corpo>>[1]. Sarai accompagnato con il tocco, l’ascolto e la parola in questa esplorazione intima e personale. Corpo, mente e spirito,  non sono divise ma sono un’unica unità.

La sessione di inASCOLTO è esperienziale e sarai invitato all’esplorazione e all’ascolto del tuo corpo. Con quello che c’è. Non è richiesta alcuna abilità, anzi, “solo” di esserci, nella tua presenza possibile. Per lasciare e fare spazio.

 “E’ questo lasciare andare passato e futuro che ci conduce al livello sottocorticale, cioè agli spazi più antichi del cervello e maggiormente in relazione al corpo, che a quel punto può aprirsi.”[2]

Per chi?

Per tutt*, molto aperto alle diversità e alle unicità che ognuno di noi porta con sé. 

E’ pensato come momento singolo, per mantenere una grande intimità e offrire uno spazio di sicurezza per la propria espressione.

Se desideri avere un momento speciale con qualcuno è possibile riservare una sessione speciale in cui praticare  insieme con questa persona. Per esplorare un tema, guardare un blocco, espandere una percezione.

E’ possibile concordare un appuntamento individualizzato in una fascia oraria che ti è più consona. E’ possibile anche effettuare una seduta privata presso i tuoi spazi.

PER ARTISTI DELLO SPETTACOLO: è possibile riservare dei momenti individualizzati per ampliare la tua ricerca. Probabilmente conosci già questo strumento per la creazione. Da un po’ di tempo l’ho affinato anche con altre tecniche. Sarò felice di offrirti testimonianza, consapevolizzare gli strati della ricerca e aiutarti a manifestare.

“mi farò conchiglia per restituire memoria e restituire l’eco della tua storia”

Chiamami o scrivi un messaggio allo 0767028682, sarò felice di organizzare.

Foto di Rafael Mielczareck

MIRARI ditta individuale di Margherita Tassi CHE-383.076.640

+41767028682 margherita.tassi@gmail.com

[1] J.Toljia, T.Puig, Essere Corpo, Tea Edizioni, Milano, 2016

[2] Idem come sopra

pianeta SOMA

BENVENUT*!

Con gioia condivido con te questo Pianeta con le sue sconfinate vie del corpo.

Su questo pianeta è possibile attraversare le sconfinate vie del nostro corpo attraverso l’embodiment, la somatica, l’ecosomatica. Tutto è disponibile sia in atelier di gruppo in sala e in natura che in sessioni individuali di embodiment, in studio e in natura.

pianetaSOMA le sconfinate vie del corpo nasce del desiderio di offrire ascolto, attenzione, dialogo e sensibilità ai corpi che abitiamo.

Le vie sono molteplici, infinite e in continua evoluzione.

Le vie del corpo di questo pianeta sono una fitta rete  di pratiche e di passioni che mi accompagnano da tempo.

A volte traccio in solitaria e a volte viaggio con artisti, terapisti, coach, camminatori… con altri esploratori dell’umanità.

Sul PIANETA SOMA, andiamo errando nelle diverse discipline somatiche, nel movimento e nell’espressione poetica.

Clicca qui sotto per scopire alcune delle vie che potrai percorrere con me!

INCONTRI INDIVIDUALI IN SALA

INCONTRI INDIVIDUALI IN NATURA

ATELIER DI GRUPPO IN NATURA

ATELIER DI GRUPPO IN SALA

Foto di Rafael Mielczarek

L’etimologia della parola PIANETA si ricollega al verbo greco πλανάομαι (planàomai) = andare errando, andare di qua e di là.

La via si attraversa. Ed è proprio attraverso il nostro corpo e il movimento, con un approccio gentile, sensibile e creativo, che andremo in esplorazione.

E così è nato il desiderio di offrire ascolto, attenzione, dialogo e sensibilità ai corpi che abitiamo.

Mi piace molto l’ideogramma del verbo ascoltare, che guida le pratiche.

Il 2022 si è aperto con la voglia donare e condividere. Sento forte il desiderio di stare nel mio fiorire e lasciare che la fragranza si possa spargere con gentilezza e delicatezza. Laddove vuole andare senza forzature. Desidero offrire le pratiche e i saperi partendo dal cuore, da ciò che in questi anni mi ha nutrito nel profondo. Da ciò che è la mia terra di ora. Con tutto il suo Humus cosparso di glitter e polvere di stelle.

Sul pianeta SOMA, le vie sono molteplici, infinite e in continua evoluzione. Si percorrono strade, Vicoli, Sentieri, Viali, Calle e autostrade intergalattiche. A volte si è soli, a volte si incontrano compagni di viaggio. A volte si va a piedi, altre si utilizzano mezzi di trasporto e navicelle spaziali. Si incrocia il conosciuto, l’invisibile e a volte anche alieni e sirene.

Clicca qui sotto per scoprire quante cose possiamo fare insieme!

INCONTRI INDIVIDUALI IN NATURA

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ATELIER DI GRUPPO IN NATURA

ATELIER DI GRUPPO IN SALA

Perchè pianetaSOMA? Ero alla ricerca di un nome che potesse essere il contenitore delle mie pratiche e delle mie passioni. Un nome intuitivo e di facile comprensione: le vie del corpo.

Ho sorriso e riso molto quando l’intuizione arrivò. Arrivò tutto d’un tratto senza preavviso, durante una passeggiata nei maestosi boschi del Malcantone.

All’improvviso tutto si è giustificato: il movimento in natura, in sala,  nell’urbano, le pratiche di silenzio, la meditazione, la parola, la scrittura, il teatro, l’estetica naturale, lo studio dell’anatomia cognitiva ed esperienziale, la passione per le erbe e la fitoterapia.

Ph Rafael Mielczarek

Tutto  è diventato mappa coerente, con le sue strade, sentieri selvaggi, maree, semafori, mezzi di trasporto e compagni di viaggio. Esplorazioni sottotraccia e nelle vie intergalattiche, metafore di ispirazione di ricerca. Incontri con alieni e gente di passaggio. Viandanti.

Foto di Rafael Mielczarek

Più espandevo questo nome e più tutto mi appariva chiaro. Più espandevo e più tutto si ampliava fino ad arrivare a comporre un pianeta, il PIANETA SOMA, il nostro corpo, con le sue infinite possibilità, da conoscere, amare, danzare, ascoltare.

Foto di Sara Guerrini

Cosa è la somatica? La somatica definisce un campo di studio (molto vasto) del corpo attraverso la prospettiva dell’esperienza personale in cui il soma (corpo) è soggetto e non più oggetto. B.B: Cohen dice: “Quando il corpo fa esperienza di sé dall’interno, mente e corpo non sono separati ma percepiti come un tutto unico. [1]


Vieni a scoprire il pianeta SOMA!!!

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[1] B.B. Cohen, Sensazione, Emozione, Azione. Anatomia esperienziale nel Body Mind Centering, Somatica Edizioni, 2008 Ed. italiana a cura di Gloria Desideri e Piera Teatini

EMBODIMENT

EMBODIMENT=ESSERE CORPO

L’embodiment è una delle mie pratiche fondamentali, praticata a diversi livelli e in diversi contesti. Il riferimento di studio principale è Rhizoma/le pratiche dell’ascolto. Scuola di formazione in Educazione del movimento somatico a orientamento eco-somatico e artistico condotta da Cinzia Delorenzi. Insieme a questa ho praticato in diversi gruppi studio e terapeutico. Torno all’embodiment, torno al mio essere corpo, quando sento che posso esplorare il campo della mia vita attraversando le vie somatiche. Per stare nel sentire.

E’ un profondo passaggio di concetto “dall’avere un corpo all’essere corpo.”

Per me, solo attraversando il corpo è possibile conoscere, guarire e fare poesia.

Prendo in prestito le parole di J. Toljia e T. Puig dal libro “Essere Corpo”:

“Il processo di apertura della coscienza che ci permette di uscire dalla riduttiva identificazione con la mente per riconoscerci in una più profonda e tridimensionale col centro del nostro essere è chiamato EMBODIMENT, cioè essere corpo.”

Come risvegliare dentro di noi questa consapevolezza e come attraversare i nostri stati più profondi? Attraverso diverse metodologie riconducibili all’EMBODIMENT e più in generale al campo della somatica è possibile accompagnare il nostro sistema ad una consapevolezza più ampia. Che si tratti di un tema a me caro, di un blocco o di un processo artistico. Attraverso il sentire sensibile somatico, l’ascolto e la percezione ci è data la possibilità di evolvere dentro la nostra umanità.

INCONTRI INDIVIDUALI IN NATURA

INCONTRI INDIVIDUALI IN SALA STUDIO

IL SENTIRE

Sentire che come umani siamo ecosistemi e che facciamo parte di un grande ecosistema, come un albero, un fungo, una formica…apre all’altro da me. Ad accogliere il diverso da me e ad ascoltare ciò che deve manifestare nella sua comunicazione. Non si tratta più solo di conscio o inconscio ma di lasciarsi entrare nella fitta di rete di informazioni e di non sapere, che stanno con, dentro e fuori del me ascoltante. Il sentire è una possibile forma del conoscere. Se sento, è vero, laddove il sentire è frutto di una profonda relazione con sè e l’altro da sè.  Siamo parte di questa creazione, come mammiferi,  portatrici di memorie e di vite: come me, anche tutti gli altri esseri. Siamo esseri ibridi.

Ph di Rafael Mielczarek

L’allenamento al sentire, l’educare all’ascolto sensibile del vivente invita ed entrare dentro, ad aprire la percezione piuttosto che capire il perché.

A lasciare che la vita si faccia, come (forse) direbbe Maria Zambrano. Questo approccio all’ascolto (sensibile ed esperienziale) del corpo, sostiene la creazione, canalizza e fa evolvere attraverso l’incarnazione, la parola e la nascita di significati condivisi. Significa aprirsi all’inaspettato e lasciare che ciò che vuole rivelarsi, possa manifestarsi. Tessere insieme, essendo al tempo stesso tessuti e tessitori. Lasciare che la forma si riveli,  nell’attesa.

INCONTRI INDIVIDUALI IN SALA STUDIO

INCONTRI INDIVIDUALI IN NATURA

L’ECOSOMATICA

L’ecosomatica (=esplorazione attraverso il vivente), predispone i corpi all’apertura di sè-ecosistema come facente parte dell’ecosistema più grande. Entrare in contatto con gli elementi la terra, gli alberi, l’acqua, l’aria, le stelle e il cosmo rinforza le nostre capacità umane di sentire e di esplorare. Di affidarsi all’intuizione, di incarnare e di renderle parola. Il sentire, infatti a livello dello sviluppo embrionale è la prima cosa che accade. Nel grembo è la sensazione che muove, come primaria percezione. La funzione è prima della struttura: ovvero il cuore (struttura) arriva successivamente al sangue e al pulsare. Così aprendoci all’ascolto  è possibile lasciare che la forma si manifesti, nell’incarnazione dei corpi. Con le pratiche di eco somatica il cervello si riposa per lasciare spazio a tutto il resto del sensibile, per lasciare che il corpo faccia. E’ possibile accedere a un altro tipo di presenza che lascia lo spazio e il tempo alla creazione.

Foto di Rafael Mielczarek

INCONTRI INDIVIDUALI IN SALA STUDIO

INCONTRI INDIVIDUALI IN NATURA

EMBODIMENT= ESPERIENZA VIVA

“Rendersi veramente conto che ogni componente anatomica è presente nel nostro corpo e che, essendo viva può essere accessibile per via esperienziale rappresenta, per chi riesce a coglierne tutte le diverse implicazioni, una profonda rivoluzione nel modo di pensare a se stessi”. Se si considera, infatti, che focalizzando in modo diverso l’attenzione all’interno del corpo cambiano anche lo stato coscienza, ilmodo di pensare, il livello di percezione, la qualità del movimento, della voce e del respiro, si possono intravedere alcune delle molteplici possibilità che si prospettano con questa esplorazione.”[4]

Ph di Rafael Mielczarek

L’apprendimento attraverso l’esperienza e i saperi somatici fa riferimento ai saperi che sono parte del campo del vivente. L’etimologia di sapere è “avere sapore”, di una esperienza quindi sensibile prima che astrattiva e cognitiva.

INCONTRI INDIVIDUALI IN SALA STUDIO

INCONTRI INDIVIDUALI IN NATURA

Perché?

Il nostro corpo è, ad un livello filogenetico e ontogenetico, è una grande IBRIDO, è portare di memorie fin dall’origine, un sedimentarsi di strati evolutivi e caratteristiche degli elementi.

La nostra base è la cellula.

Le cellule sono l’unità fondamentale della vita. Sono singole entità viventi, delimitate da membrane composte da lipidi[1]. Gli esseri si classificano in base alle cellule di cui sono composti, ma a livello filogenetico è possibile considerare un’origine comune:


Questo schema è riduttivo. E’ molto più complesso, ma solo per dare un’idea generale

E’ possibile ritrovare la traccia di ciò anche all’interno dei nostri liquidi, in cui è possibile intravedere una somiglianza nella composizione chimica con l’acqua di mare:

Fonte della foto, purtroppo non ritrovata.

E ancora più incredibile è la stretta correlazione tra sangue e clorofilla:

Web

In cui la differenza sostanziale sta “solamente” nella molecola centrale, Magnesio per la clorofilla, Ferro per l’emoglobina.

All’interno infatti del mondo “Eucariota” la cellula di base che compone poi tutti gli altri esseri, è la stessa.

Qui sotto un esempio di eucarioti cellula vegetale, animale e funghi.

Web, a puro scopo illustrativo. E’ possibile trovare su web immagini ad alta risoluzione ed effettuate con dispositivi di precisione.

Questa comunanza, porta ad avere dentro alle nostre cellule, la memoria di ciò che è stato vissuto per arrivare alla forma attuale. Per l’uomo è la cellula eucariota, che si differenzia nei vari tessuti e nelle varie funzioni.

I nuovi sviluppi della PNEI (Psico-Neuro-Immuno-Endocrinologia) hanno evidenziato che i neuro peptidi (e i loro recettori) , considerate “molecole psichiche”[2], e i loro recettori sono stati rinvenuti  in ogni parte del corpo e non solo nel sistema nervoso: questo significa che l’interno organismo “pensa” che ogni parte  cellula o parte del corpo “sente” ed elabora le informazioni psicofisiche e le trasmette ad ogni altro distretto del corpo attraverso una fittissima rete di comunicazioni[3]. Anche a livello embriologico lo possiamo cogliere: ad esempio dall’ectoderma (uno dei tre foglietti embrionali) si sviluppa il sistema nervoso e l’epidermide con i suoi derivati.

Detto questo, come umani, siamo comunemente denominati esseri eucarioti ma dentro di noi convivono una quantità enorme di altri esseri. Siamo sia ospiti che ospitati. Siamo un ecosistema. Siamo olobionti. Olobionte è un concetto che descrive un organismo caratterizzato dalla convivenza simbiotica di agenti biologici che non condividono lo stesso DNA. L’essere umano è un olobionte ed è a tutti gli effetti un ecosistema.  Nel corpo umano gli altri esseri sono pari o superiori alle cellule! E conviviamo in un ambiente che si alimenta attraverso il respiro e la nutrizione. Nutrendosi di ciò che è altro da sé. Non siamo solamente portatori di memoria, siamo ospiti di altri esseri. Dentro di noi vivono cellule eucariote, batteri, archea, funghi e virus. Siamo il loro ambiente.

INCONTRI INDIVIDUALI IN NATURA

INCONTRI INDIVIDUALI IN SALA STUDIO

LA MIA FILOSOFA PREFERITA: Maria Zambrano

La pratica per entrare in connessione e lasciare che ciò che debba manifestarsi si riveli, fa riferimento a una pratica epistemica chiamata epoché (=trattenere, sospendere, arresto degli astri). Fare epochè significa sospendere la validità delle conoscenze già definite e mettere in parentesi ogni assunzione delle scienze obiettive, ogni presa di posizione critica intorno alla verità, ogni idea di conoscenza obiettiva[5]. La filosofa M. Zambrano da sua questa pratica epistemica e va oltre questo: per attualizzare questa pratica è necessario che l’anima stessa stia in ascolto spoglia di ogni orpello e un cuore capace di sentire positivo che solo predispone per addentrarsi intensamente alla vita[6]. Per lasciare che si riveli ciò che deve manifestarsi attraverso di noi,  l’epoché viene esercitata nella forma del saper attendere, nel silenzio, nella collettività, con l’embodiment, con l’intuizione, attraverso l’ascolto. Incarnando la visione che vuole manifestarsi mettendosi a disposizione predisponendosi in una povertà di giudizio e con la meraviglia.

Ph di Rafael Mielczarek

Ciò che soggiace, è la pratica quotidiana della ragione materna. E’ una ragione feconda, generativa, dell’attesa, del lasciare che la vita si faccia, del sentire connesso alla vita, in relazione amorosa verso le cose  e che sceglie la poesia per dare voce ai pensieri. La ragione materna è generativa, in ascolto e in accoglienza del vivente. Ed è così che rivela. E spesso comunica in forma poetica laddove la metafora diventa luogo di risignificazione creativa che lascia  spazio al sensibile e vive del presente, ispirandosi.

Nel nostro presente, sempre in Zambrano trovo di grande utilità, dentro alla ragione materna, soggiace il concetto dell’essere natali oltre che mortali, abbiamo la possibilità di nascere continuamente. Ognuno di noi è portatore del sacro, è resiliente e promesso a nuove nascite.

Attraverso l’esperienza dell’EMBODIMENT a indirizzo eco-somatico è possibile sperimentare tutto questo. Essere le nostre cellule è una grande opportunità! Attraverso l’embodiment è possibile ampliare la nostra consapevolezza dell’interno di noi, anche andando all’unità più piccola, attraverso la percezione, il tocco, la sensazione.

INCONTRI INDIVIDUALI IN NATURA

INCONTRI INDIVIDUALI IN SALA STUDIO

Foto di Rafael Mielczarek

[1] P. Nurse, Che cosa è la vita?, Mondadori, 2020


[2] Nota: i neuro peptidi trasmettono informazioni ormonali e metaboliche, emozioni e segnali psicofisici veicolando ogni stato emotivo (amore, paura, piacere, dolore,ansia e ira) e le sue complesse sfumature chiamate sentimenti.

[3] S. Manera, Cervello intestino. Un legame indissolubile, MacroEdizioni, 2021

[4] J. Tolja, R. Puig, Essere Corpo, Tea Edizioni, 2016

[5] L. Mortari, Un metodo A-metodico – La pratica della ricerca in Maria Zambrano, Liguori Edizioni, 2006, pag. 37

[6] Idem



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AMBUDANZE

Durante il lockdown ho sentito forte il desiderio di poter comunicare e fare poesia in leggerezza e negli spazi quotidiani.

Così ho creato la serie #AmbuDanze che sta proseguendo anche oggi, oltre il periodo della crisi.

Mi piace condividere piccoli momenti di impulso danzereccio, dove il movimento mi rasserena e mi riporta alla poesia.

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SHOW

Sul pianetaSOMA c’è sempre un tempo dedicato alla creazione artistica.

A volte è visibile, altre invisibile.

Foto di Rafael Mielczarek per Nytke Festival

In questo momento sto lavorando a UAH oasi itineranti, un nuovo progetto in spazi formali e informali che nasce dal desiderio di entrare sempre più in contatto con l’ambiente antropico e naturale in un continuum tra dentro e fuori, in un dialogo immaginifico e incarnato. Come umani siamo parte di questo ecosistema e possiamo comunicare, sempre e ancora di più, possiamo fare poesia.

Foto di Giuseppe Asaro

Per visualizzare altro:

HYBRID le sirene parlano a me

AmbuDanze

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HYBRID

HYBRID Le sirene parlano a me

25 AGOSTO 2023 ore 19.00 presso TERZO SPAZIO verde condiviso

Trailer:  https://youtu.be/d0KtLUU2gts

Perfomance di danza contemporanea

Foto locandina: Sara Guerrini Grafica: Maria Francesca Tassi

Performer: Margherita Tassi Regia e Coach: Giuseppe Asaro Drammaturgia: Margherita Tassi e Giuseppe Asaro Testi e voce: Margherita Tassi Gonna Bianca: Erika Ferrazzini e Ottavia Castellotti Disegno Luci: Matteo Fantuzzi Trucco: Victorijia Iljina Supporto: Aida Laterza, Sara Guerrini Coach Transpersonale: Elisenda Kirchmayr

E’ una creazione di MIRARI di Margherita Tassi, con il sostegno di TEATRO DEL GATTO    

Dedicato alla mia maestra Cinzia Delorenzi e ai miei compagni della formazione Rhizoma, le pratiche dell’ascolto.

Foto di Sara Guerrini

HYBRID le sirene parlano a me è un atto perfomativo che utilizza materiale dall’esperienza di vita personale. E’ una crezione necessaria per la mia anima che porta in scena materiale perfomativo autentico ricercato in tanti anni di vita e di studio. Da un evento tragico d’amore alla sua sanazione attraverso il corpo, le pratiche somatiche e la danza.

Foto di Rafael Mielczarek

E’ un atto intimo che ha l’urgenza di essere condiviso con un pubblico.

HYBRID, in questi anni, ha significato principalmente ascolto.

Foto di Sara Guerrini

E’ una guarigione. Una metamorfosi costante che viaggia tra gli elementi naturali, l’animale, il vegetale, l’umano.

Foto di Rafael Mielczarek

Continui passaggi e rinascite costanti. A volte interrotti da interferenze del mondo reale.

Foto di Sara Guerrini

Ho sentito voci. Ho seguito illuminazioni sensibili. E ho incontro l’acqua. Un innamoramento, una scoperta sconcertante: la mia origine è lì. Gli appartengo e mi appartiene.

Foto di Elisenda Kirchmayr

La composizione del mare è simile quella dell’umano. Siamo fatti della stessa sostanza. Per davvero. E così molti altri esseri. E in ogni corpo ci sono tutte le memorie.

Foto di Rafael Mielczarek

Si sentono voci. Le ho ascoltate. Ho capito: sono le sirene.

Che di anno in anno sono giunte a domandare dove andare, cosa conoscere, se immergersi o no, fino alla loro apparizione e alle rivelazioni.

Foto di Sara Guerrini

“Figure dalla potente forza di attrazione, le sirene incarnano per Blanchot un canto che, per sua stessa natura, attira verso un luogo chiunque le ascolti. Con la promessa, mai menzognera, di una, impossibile, pienezza a venire. Ciò che conta è lo spazio del desiderio, d’attesa, ma anche d’avventura, scoperta e metamorfosi , che è la promessa stessa ad aprire. […] Porta lontano da dove si è. Le sirene come paradossali potenze dello straniamento da sè e dal mondo. Non sono da considerare figure ingannatrici. Piuttosto voci dal profondo.” da A.Grieco “Atlante delle sirene

Foto di Sara Guerrini

Mentre si cresce e si incontrano le loro voci, inabissandosi nelle esperienze a cui chiamano, scopro che come umana, sono abitata da altro, di essere altro.

Foto di Rafael Mielczarek

“Con loro entra in gioco l’esperienza sensibile e sensuale di una realtà dell’immaginario, insieme al desiderio stesso, alla tentazione di questa realtà irreale.”

da A.Grieco “Atlante delle sirene

La sirena dissolve i confini, ne fluidi, ne aerei, ne solidi. E’ l’essere ibrido per eccellenza.

Foto di Rafael Mielczarek

Tutto e tutti siamo esseri ibridi, siamo fatti della stessa sostanza. Ontogeneticamente, filogeneticamente, biologicamente. Ci definiamo per generi e forme ma in ognuno di noi ci sono anche tutti gli altri e tutto il resto.

Foto di Sara Guerrini

“Quel che accade in alto, accade più tardi in basso. La Terra, con un po’ di ritardo, ripete il cielo…come la forma di un protozoo ripete quella di una Galassia”

Dr. Helan Jaworsky da “L’uomo delfino” di J. Mayol

Chiunque tu sia e chiunque io sia, ci apparteniamo, siamo ibridi, siamo fatti della stessa sostanza. E possiamo (lasciarci) amare. Incondizionatamente.

Foto di Sara Guerrini

HYBRID è nato e cresciuto grazie al sostegno di molte persone amiche e della mia iperfamiglia: Andrea Crotti, Carla Agostoni, Lilia Carrara, Stefano Rota Graziosi & Michela Della Morte, Michela Tassi e Massimo DeSipio, Silvia Ferrari, Giuseppina Cambareri, Alessandra Travaglini, Maura Mattoni…Antoine.

Foto di Rafael Mielczarek

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Foto di Sara Guerrini

La mia ricerca per HYBRID

HYBRID ha una storia lunga ed è intrisa di vita personale e di passaggi esistenziali. E’ una creazione necessaria per la mia anima. Da un evento d’amore tragico, alla possibilità di guarigione e un forte desiderio di trasmettere il vissuto.

Foto di Sara Guerrini

Le ultime esperienze di studio e di ricerca mi hanno portato al desiderio e alla volontà di tornare in scena dopo gli anni giovanili e gli anni dedicati alla pedagogia.

Nella mia ricerca ho scoperto una delle mie verità: solo attraversando il corpo è possibile conoscere, guarire e fare poesia.

E così, lentamente, è nato HYBRID, un atto performativo che utilizza materiali dell’esperienza di vita personale. E’ uno spettacolo costruito nel tempo senza l’ansia produttiva.

Foto di Rafael Mielczarek

Colloco l’inizio al momento della prima illuminazione (o la voce di una sirena) ricevuta in Africa nel 2013 e che porta fino ad oggi. Al desiderio di raccontare e di fare poesia. HYBRID in questi anni, infatti ha significato principalmente ascolto: portare alla luce materiali di ricerca autentici che appartengano intimamente a ciò che la creazione vuole rendere manifesto.

Finora ha attraversato queste tappe.

PRIMA TAPPA

HYBRID, vuole dire che chiunque tu sia e chiunque io sia possiamo amarci.

E’ così che ho incontrato un pinguino di peluche che ho amato, come per una nonna africana che ho conosciuto  è stato possibile amare un albero, perché così non se ne sarebbe mai andato. E con lui ho iniziato a danzare. Un duetto. Oggi una parte di questo di lavoro primordiale è stato elaborato per la creazione edulcorata in scena. Il pinguino è un essere ibrido, è un uccello ma nuota.

Foto di Rafael Mielczarek

SECONDA TAPPA

HYBRID, nasce per raccontare di come un cuore infranto, frantumato, un cuore in mille pezzi si possa sanare con l’oro, un cuore raku. Come la tecnica kintsugi di riparazione con la polvere d’oro  delle ceramiche giapponese. I pezzi rotti possono prendere nuova vita. Le cicatrici diventano preziose, i fallimenti si accettano, ci fanno cambiare di noi stessi. Le nostre vite e le nostre esperienze possono essere riconosciuti senza vergogna. Questo passaggio fondamentale per la prosecuzione del progetto è arrivato durante un ritiro estivo nel 2019 in un villaggio in Svizzera. E’ stato qui che ho presentato la prima parte di lavoro a Giuseppe Asaro, incontrato poco prima. Dopo quel giorno di lavoro, pieno di frustrazione, venne fuori tutto il mio dolore per gli amori passati e il mio cuore rotto.  E’ stata una svolta importate che ha permesso un’apertura alla ricerca. Quello stesso giorno, per reggere a questo dolore, insieme alla mia coach  (Elisenda Kirchmayr) sono riuscita a trovare la via d’uscita: la sanazione con l’oro.

Nytke Festival/ Foto di Rafael Mielczarek

TERZA TAPPA

HYBRID, arriva dall’esperienza somatica al mare (Rhizoma, Cinzia Delorenzi) dove ho scoperto uno dei messaggi più importanti per me e per questo spettacolo: lasciarmi amare. Se non do agli altri il permesso di amarmi non potrò essere amata.

Nytke Festival/foto di Rafael Mielczarek

Il mare: sapere che siamo fatti della stessa sostanza. Mi ha commosso.  E sapere che c’è un io e un tu che sono fatti della stessa sostanza, mi commuove. Un io qualunque e un tu qualunque, siamo fatti della stessa sostanza. Ci apparteniamo.

E così ho montato nuovi materiali di ricerca di movimento e di testo.

QUARTA TAPPA

HYBRID, ha avuto uno step importante a dicembre, a Malta, alla ricerca di nuovi elementi, insieme ad Andrea Grancini, Elisenda Kirchmayr e Laura Kuukkanen. Attraverso le pratiche somatiche e l’utilizzo della maschera neutra di Lecoq (il viaggio dell’eroe) è arrivata una nuova visione. La sirena, i cui significati antichi rispecchiano molte delle visioni iniziali che ho avuto in principio anni fa. Le sirene (prima di OMERO)si dice che si possano vedere solo si rado, non per modestia, ma per paura, perché “si dice che conoscano alla perfezione il cuore delle persone e che si lasciano vedere solo quando sanno con certezza che si trovano di fronte ad una persona con un cuore sincero”.

Foto di Sara Guerrini

E proprio grazie a questa immagine è arrivato alla luce il cuore dello spettacolo, una profonda verità: siamo esseri ibridi. Ontogeneticamente, filogeneticamente, biologicamente. Ci definiamo per generi e forme ma in ognuno di noi ci sono anche tutti gli altri e tutto il resto. Chiunque tu sia e chiunque io sia, ci apparteniamo, siamo fatti della stessa sostanza. E possiamo (lasciarci) amare.

QUINTA TAPPA

Nel 2019 è iniziata la collaborazione con Giuseppe Asaro, regista e coach, per la formalizzazione dei materiali di rcerca. Altri ne sono nati e molti sono stati approfonditi.

Foto di Sara Guerrini

SESTA TAPPA

Il periodo COVID mi ha profondamente messo in crisi, forse avrei voluto smettere tutto il progetto. Poi sono arrivata alla consapevolezza che consapevolezza di aver completato il materiale di ricerca, di voler arrivare alla sua messa in forma e al suo parto.

Foto di Sara Guerrini

SETTIMA TAPPA

E così si è finalmente attualizzata la collaborazione con Giuseppe Asaro con cui concluderò il lavoro che sarà presentato tra fine agosto e settembre 2020 nella formula della prova aperta.

Foto di Sara Guerrini

IL FUTURO

Attualmente si sono ipotizzati altri due capitoli di HYBRID. Sono previsti un lavoro di ricerca fotografica e un lavoro di ricerca video. Nei prossimi mesi saranno attualizzate le collaborazioni e i nuovi progetti artistici.

Foto di Sara Guerrini

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